lunedì 3 febbraio 2014

Assoluzione D’Alfonso, Paolucci: “Luciano D’Alfonso a disposizione dell’Abruzzo”

silvio paolucci+pd abruzzo+pd

«Oggi più di ieri Luciano D’Alfonso è pienamente a disposizione dell’Abruzzo, come altri dirigenti del partito, per dare una nuova speranza a questa terra che negli anni di Chiodi è stata travolta da scandali e depressioni economiche, ed è finita alla ribalta nazionale per le note vicende etiche e morali che riguardano Chiodi e la sua destra». Lo afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, dopo l’assoluzione di Luciano D’Alfonso nel processo “Caligola”.
«Siamo un partito di garantisti, convinti che le sentenze non si giudicano nel merito neppure quando fanno piacere sul piano umano e sul piano politico. Ora però – sottolinea Paolucci – si può affermare che il processo ha fatto il suo corso e la magistratura ha assunto le decisioni che ha ritenuto opportune. Non sempre, tuttavia, uomini politici e delle istituzioni sottoposti al vaglio delle indagini hanno mantenuto fede, come invece ha fatto Luciano D’Alfonso, al dovere morale e istituzionale di rispettare la separazione dei poteri, non utilizzare le piazze come tribunali né gridare ai complotti: ecco perché il Pd abruzzese è orgoglioso della condotta di uno dei suoi più autorevoli esponenti e lancia la sfida per la Regione».

Pubblicato il da staff.pdabruzzo

2 commenti:

  1. LUCIANO D'ALFONSO è l'unica speranza per gli abruzzesi! E forse non solo per loro! Anch'io sto con lui!

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  2. Dire che il M5S è “il fascismo” ci corre tanta esagerazione e, in alcuni casi, malafede. Il fascismo aveva alle spalle gli agrari, buona parte degli industriali, componenti importanti di alcune potenze europee, timorose che l’Italia stesse diventando la seconda Unione Sovietica.

    Il M5S invece è formato da ragazzi che hanno dietro solo loro stessi e un esercito di giovani (e meno giovani) disperati, di cui la politica ha smesso di occuparsi, preferendo dedicare, stando alle cronache quotidiane, le proprie attenzioni alla propria sopravvivenza politica, alle amanti, alle escort, alle consulenze per gli amici, agli appalti, alla spartizione delle cariche pubbliche. Grillo va sconfitto con i fatti, non con gli anatemi.

    Tutta la retorica cresciuta sui fatti incresciosi di questi giorni sa un po’ di posticcio, di forzato, di velo steso sulla realtà per nasconderla. I deputati Pd addirittura, come riferiscono le cronache, hanno intonato Bella Ciao nell’aula di Montecitorio, e in questo modo si sono posti nel campo del ridicolo, o del patetico.

    Perché non l’hanno cantata quando dovevano regolamentare il conflitto di interessi? Perché non l’hanno cantata quando emergevano gravi e altrettanto antidemocratici fenomeni di corruzione, per esempio di Lusi e Penati? Perché non hanno cantato Bella Ciao quando è emerso che un esattore si è messo in tasca 100 milioni di Ici, il quale se li è divisi chissà con "chi"? Perché non l’hanno cantata quando si è scoperto che a Roma c’era (ma forse c’è ancora) una stampa parallela e clandestina di biglietti falsi degli autobus cittadini che ha reso ai corrotti 70 milioni l’anno? Perché non hanno cantato Bella Ciao quando il prof. Rossi denunciò che Palazzo Chigi con D’Alema era diventata “l’unica Merchant Bank dove non si parla inglese”, ed il cui frutto più maturo è stato il regalo di Telecom a degli incapaci? Perché non l'hanno cantata l'altro giorno quando l'Ue ci ha descritti come un paese con una classe dirigente corrotta e collusa con la criminalità organizzata (tra l'altro da notare che il rapporto è stato reso pubblico il giorno prima che il nostro Presidente della Repubblica andasse a parlare al Parlamento europeo: quando si dice il prestigio che godono le nostre cariche istituzionali all'estero ...)?

    I dirigenti e parlamentari Pd rischiano di somigliare sempre più a quelli del Psi di Craxi. Quel partito negli anni ottanta era diventato il più corrotto nel panorama politico italiano (per fortuna il Pd non è ancora a questo livello, ma è sulla buona strada) però quando si dovevano fare delle manifestazioni di piazza, non so …, a favore dell’opposizione alla dittatura cilena, o dei dissidenti dell’est europeo, erano sempre in prima fila, tanto non andava a intaccare gli appalti e le tangenti, e in questo modo pensavano ancora di far parte della sinistra e di coltivare degli "ideali". Oppure, se si vuole un altro paragone, rischiano di somigliare a quei cattolici viscidi e corrotti, i quali vanno a confessarsi ogni tanto, fanno qualche donazione ai preti e pensano così di aver prenotato un posto in paradiso, dimenticando il resto dei loro atti. Ma siate seri!

    Avete detto che il comportamento dei parlamentari grillini è stato di stampo fascista? Bene, ora pensate a lavorare e pensate a comportarvi degnamente come legislatori e politici, e riservate Bella Ciao per cause più meritevoli e consone. A pensarci bene, il comportamento dei deputati Pd non è che una delle forme che in Italia assume il “trombonismo", malattia che colpisce con particolare virulenza i frustrati che avvertono di non contare nulla.

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